martedì 27 novembre 2012

I blogger si sfidano al volante... si salvi chi può


Proprio così, sono stato invitato dal grandissimo Claudio Gagliardini, a sfidare i più famosi blogger e twitstar in una gara di kart organizzata da 6sicuro.it. La gara è in una data inquietante, il 12/12/12, e non ci crederete, ma il buon Gagliardini è riuscito a pubblicare la cerchia dei partecipanti su Google+ alle 13.13. 


E per me cade a 10 anni da una foto a cui sono a dir poco legato, la foto del mio test con la Formula Renault Campus della Drumel a Misano, con la fighissima tuta metallizzata del team, e uno sguardo a dir poco perplesso...
Quel test mi tolse definitivamente il dubbio: sono un fermo, di quelli imbullonati, quindi nella gara del 12/12/12 cercherò soprattutto di non fare danni. 


Che poi, come nacque quel test, è una storia a se, che un giorno vi racconterò... intanto arrivederci a fra due settimane a Vignate per il Blogger Kart Day di 6sicuro.it ... io a vincere ci provo... vincere non è importante, è l'unica cosa che conta...

lunedì 19 novembre 2012

Italian Allegro, il primo webmagazine in inglese sull'Italia

E' nato in questi giorni Italian Allegro, il primo giornale on line, interamente in inglese, sull'attualità politica ed economica italiana. 
Il nome del blog è ovviamente sarcastico, e la presentazione spiega in breve il motivo di questa scelta. Una nazione che si è cullata per decenni nell'illusione di un benessere apparente, a spese di troppi sprechi e troppo debito scaricato sulle generazioni future, è incapace di attuare la benchè minima riforma (di esami di coscienza non ne parliamo), e il governo tecnico, che doveva agire svincolato dai partiti, sta dando il colpo di grazia al moribondo, coperto dalla gran cassa di una stampa a dir poco compiacente. E a ritmo di Allegro si corre verso la bancarotta e il caos.
Italian Allegro traduce in inglese i più interessanti articoli usciti sui blog italiani, da Huffington Post Italia, L'Indipendenza, Chicago Blog, Mercato e libertà, L'Opinione, oltre ovviamente a pubblicare articoli propri, mirati a spiegare a chi guarda da fuori gli imprevedibili sviluppi del già complicato Bel Paese.
Tra i traduttori c'è anche il sottoscritto, ma ne farei volentieri a meno, viste le assurdità che scopro negli articoli che mi tocca tradurre... dev'essere una forma di masochismo ;-)

giovedì 8 novembre 2012

Celtic, prima solidale e poi killer... una storia da raccontare

La partita di Champions tra il Celtic di Glasgow e il Barcellona, aveva fatto parlare di sè, già dal pomeriggio, per il gesto di solidarietà degli scozzesi verso i catalani, sempre più impazienti di abbandonare la Spagna: sul tetto dello stadio, oltre alla bandiera spagnola ufficiale, è stata esposta la bandiera a strisce giallorosse orizzontali della Catalogna. 
Per il Celtic si trattava di un crocevia "storico": la sfida con la squadra più forte del continente coincideva con l'anniversario dei 125 anni del club biancoverde, e la tifoseria ha confezionato una coreografia mozzafiato, come si può vedere nella foto.
E il destino ha dato una mano agli scozzesi: i blaugrana hanno letteralmente dominato, con un possesso palla imbarazzante, pari all'85%, ma la fortuna non li ha aiutati, con 2 pali colpiti nel primo tempo, mentre il Celtic è riuscito a realizzare al massimo le poche occasioni avute, con il gol di testa di Victor Wanyama e poi l'incredibile opportunità trasformata, direttamente su rinvio del portiere, dal 19enne Tony Watt, al suo debutto europeo. Penso che Watt ricorderà per tutta la vita questa partita. 

Poi mi dite come si fa a non amare questo sport... 



martedì 6 novembre 2012

Quel "pericoloso liberista" di Lao Tzu

Il Tao Te Ching, ossia “Il classico della Via e del Potere (o Virtù)”, è uno dei testi fondamentali alla base della filosofia orientale. Datato attorno a 5 secoli prima di Cristo, è la raccolta di insegnamenti del maestro noto come Lao Tzu, ma i singoli capitoli, potrebbero provenire da diversi famosi saggi. I precetti morali che contiene si rivolgono al singolo individuo, ma si applicano anche alle comunità, seguendo i principi di fondo del Tao, ossia “La Via”.
Quando la visuale si sposta sul governo di uno stato, i principi esposti si conformano in maniera sorprendente a quelli del liberalismo, quando non del vero e proprio liberismo: in altre parole, dal fatto che lo stato non debba avere la presunzione di conoscere il bene del popolo e quindi di decidere per esso; al fatto che la legislazione e l’intervento dello stato va ridotto al minimo, perché ogni tentativo di condizionare i comportamenti dei cittadini, ottiene risultati opposti a quelli che ci si prefigge.
Due fondamenti di pensiero che vengono sempre più calpestati anche in nazioni storicamente liberali, come quelle anglosassoni, ma che in altre nazioni, tipo l’Italia, che hanno subito il fascino del pensiero giacobino, e di conseguenza si sono poi innamorate di tutte le ideologie meno liberali, fanno addirittura paura. E su queste paure si possono facilmente fare campagne populiste e demagogiche, o tecnico-moralistiche, per imporre scelte politiche che dietro una facciata solidarista, etica e collettivista, nascondono i più gretti interessi privati di chi si detiene, o vuole arrivare a detenere, il potere.
Come detto, gli esempi di questa filosofia liberale e liberista, su 81 capitoli, si trovano in ben 16 capitoli, alcuni più espliciti (quelli riportati qui), altri più sottili (che andrebbero contestualizzati, e ce ne occuperemo più specificamente in futuro)… Giudicate voi:

Cap.10 (estratto)
Sei capace di amare e governare il popolo
Senza imporre la tua volonta?

Cap.17 (completo)
I capi migliori sono coloro di cui il popolo
Conosce appena l’esistenza.
Segue il capo che è amato ed elogiato.
Poi quello che è temuto.
Il peggiore è colui che è disprezzato.
Se non si ha fiducia nel popolo,
esso diverrà inaffidabile.
I capi migliori soppesano le parole,
e le usano con parsimonia.
Quando il Maestro ha compiuto l’opera sua,
il popolo esclama:
“Sorprendente! Abbiamo fatto tutto da soli!”.

Cap.18 (estratto)
Quando lo stato cade nel caos,
i politici parlano di “patriottismo”.

Cap. 23 (estratto)
Se non si ha fiducia nel popolo,
il popolo diverrà inaffidabile.

Cap. 30 (estratto)
Chi governa seguendo il Tao
Non usa le armi per imporre la sua volontà.
L’uso della forza causa sempre reazioni imprevedibili.

Cap. 48 (estratto)
Il dominio del mondo si ottiene
Lasciando che le cose seguano il loro corso naturale.
Non si può dominare il mondo modificando
Il corso naturale.

Cap. 57 (completo)
Si governi lo stato con integrità:
le armi da guerra possono essere usate con grande astuzia,
ma la lealtà la si conquista solo con la non-azione.
Come faccio a sapere che le cose stanno così?
Da questo.

Più proibizioni vi sono,
più il popolo sarà povero.
Più armi si possiedono,
più grande sarà il disordine nello stato.
Più sapere si acquisisce,
più cose strane appariranno nel mondo.
Più leggi si promulgano,
più numerosi saranno i delinquenti.

Perciò il Maestro dice:
Io non faccio nulla,
e il popolo diventa buono spontaneamente.
Io ricerco la pace,
e il popolo si prende cura dei propri problemi.
Io non m’intrometto nella vita del popolo,
e il popolo diventa prospero.
Io rinuncio a tutti i miei desideri,
e il popolo ritorna allo stato di legno grezzo.

Cap. 58 (estratto)
Se il governo non è invadente,
il popolo diventa virtuoso.
Se il governo è tirannico,
il popolo diventa sleale.

Cap. 60 (estratto)
Governare un grande stato
È come friggere pesciolini.
Se si attizza troppo il fuoco si rovina la carne.

Cap. 72 (estratto)
Quando il popolo si fa troppo spavaldo,
allora la sventura non tarderà ad arrivare.

Non interferite nella vita del popolo;
rispettandolo, il popolo rispetterà voi.

Cap. 75 (estratto)
Se il popolo ha fame,
significa che il governo impone tasse troppo alte.
Se il popolo si ribella,
significa che il governo è troppo invadente.

Cap. 80 (completo)
I piccoli stati con pochi abitanti sono i migliori.
Date loro tutto ciò che vogliono,
e capiranno di non averne bisogno.
Insegnate loro che la morte è una cosa seria,
e che debbano essere lieti di non lasciare mai
la loro casa.
Anche se hanno cavalli, carri e barche
In abbondanza,
che non sentano il bisogno di usarli.
Anche se hanno armi e scudi,
che non abbiano motivo di esibirli.
Lasciate che il popolo gioisca dei semplici
Strumenti,
che trovi buono il cibo,
che produca le proprie vesti,
che si accontenti delle proprie case,
e che gioisca dei propri costumi.
E sebbene vi sia un villaggio tanto vicino
Da udire il canto dei galli e l’abbaiare dei cani,
che gli abitanti non arrivino mai a frequentarsi.