giovedì 31 ottobre 2013

WeChat pronta a superare WhatsApp in Italia?


Introdotta presso il grande pubblico dagli spot col campionissimo Leo Messi, l’applicazione di chat WeChat sbarca anche in Italia, dopo essere letteralmente esplosa in Cina, ed essersi imposta in oltre 60 nazioni, in forza di alcune funzioni e caratteristiche che sono state esposte durante gli incontri con i blogger di questa settimana.

Lanciata meno di 12 mesi fa dalla Tencent, maggior azienda cinese del web, e quarta al mondo, nota per essere proprietaria di Weibo, uno dei maggiori social network cinesi, WeChat ha raccolto 100.000.000 di utenti, nella sola Cina, in pochi mesi.
Di fronte a questo successo quasi inaspettato, per quella che era "solo" un'applicazione di messaggistica, la Tencent ha deciso sia di internazionalizzarla, sia di trasformarla in un vero e proprio social network, oltre ad arricchirla di funzioni utili e divertenti per migliorare le conversazioni. 
Una volta apertasi al mondo, WeChat è diventata velocemente l'applicazione social più scaricata dall'Apple AppStore in 60 nazioni, benchè venga pubblicizzata attualmente in sole 15 nazioni. 
Il lancio italiano è avvenuto a metà luglio, e l'Italia si è rivelata subito uno dei mercati più importanti al mondo per WeChat, dato che è già nelle prime 5 nazioni al mondo che utilizzano di più la funzione di chat vocale.
Ci sono grandi potenzialità anche per le aziende, che vogliano inserire loro applicazioni proprietarie, attivabili direttamente dal lettore QR code interno: ad esempio, esiste già un'applicazione che permette di trovare un volo, comprare il biglietto aereo e avere la schermata della carta d'imbarco, in modo da "scendere dal taxi e salire direttamente a bordo dell'aereo".

Venendo all'uso pratico, il primo punto di forza, a modo di vedere dell'azienda, consiste nella possibilità di poter scegliere con chi interagire. In altre parole, se con WhatsApp ci può contattare chiunque abbia il nostro numero di telefono, con WeChat solo chi è stato accettato da noi può chiamarci.

E la chat vocale, con le sue varie opzioni, è una dei vari punti di forza su cui si basa WeChat per puntare a nuovi utenti. Tutta la sezione di chat vera e propria è stata progettata per integrare velocemente testi, messaggi vocali quando è meglio spiegare a voce che scrivere, ed emoticon, per rappresentare in modo ironico il proprio stato d'animo.
Le emoticon possono essere sempre incrementate con nuovi set messi a disposizione, o con immagini liberamente scelte da noi.
Se poi si vuole parlare direttamente, ci sono 3 tipi di telefonata:
- modalità walkie talkie, che funziona esattamente come una radio ricetrasmittente (foto a sinistra)
- chiamata audio
- video chiamata (foto a destra)



Esiste poi la sezione Moments: è un vero e proprio spazio assimilabile alla bacheca di Facebook o Instagram (foto sotto): posso condividere foto o status, e ricevere commenti dai miei amici. Sui commenti c'è un meccanismo molto intelligente: se commento una foto di un mio contatto, posso leggere i commenti di altri amici, solo se sono "anche" miei amici. Solo chi ha postato l'elemento può vedere tutti i commenti ricevuti. Questo protegge da un lato la privacy di conversazione tra persone che non si conoscono, dall'altro mi evita di ricevere continuamente notifiche di commenti posti da persone che non conosco e di cui quindi mi interessa ben poco.




Non manca un sistema simil Foursquare per individuare eventuali amici nella zona in cui mi trovo, ovviamente posso sempre decidere se essere rintracciabile o no. Se poi voglio fare proprio amicizia con nuovi amici, c'è una funzione apposita, denominata "Agita": scuotendo il cellulare, mi viene fornita una lista di persone nelle vicinanze, che stanno anche loro cercando nuovi contatti con lo stesso sistema.

Le possibilità offerte da WeChat sono innumerevoli, e si possono apprezzare appieno solo provando ad usare l'applicazione. 

Sarà abbastanza per soppiantare WhatsApp in Italia? 

martedì 15 ottobre 2013

Cityfan.it si rinnova e ingloba molte nuove funzioni


Cityfan.it, nata come community di recensioni di ristoranti e locali notturni, durante l'estate ha affrontato un profondo processo di evoluzione, che l'ha portata ad arricchirsi di molte nuove funzioni, utili sia per gli utenti che per gli esercenti.
Per prima cosa sono state aggiunte anche tutte le altre categorie di negozi ed esercizi pubblici, come Hotel di qualsiasi tipo; Servizi (lavanderia, idraulico, etc.); Salute e Bellezza; Hobby e Tempo libero.
Entrando nei singoli locali, si possono scrivere recensioni, e soprattutto si possono condividere sui social network le recensioni proprie ed altrui, facendole così "uscire dalla scatola" di Cityfan.
Tra le funzioni utili, ad entrambe le parti coinvolte, è stato inserito il "Sitofono": un box in cui basta inserire il proprio numero di telefono, per essere immediatamente contattati dal gestore del negozio/ristorante.


Per ciascuna città è poi presente una community, che prevede premi e ricompense per i contributori più attivi. Non mancano i coupon, per provare i ristoranti e gli altri tipi di esercizi, e ce n'è già un certo numero.
Se arrivo in una città in cui non conosco alcun locale, posso dirigermi direttamente sui coupon e vedere se ce n'è qualcuno che mi interessa... 
Tutta questa integrazione tra diversi servizi sarà la chiave per emergere in un settore del web già abbondantemente presidiato?

lunedì 14 ottobre 2013

Facebook acquisisce la startup ONAVO per 200 Milioni di Dollari

 

Facebook acquisisce la startup israeliana ONAVO, produttrice di un'App mobile che controlla il consumo di dati delle applicazioni sugli smartphones e tablet.  ONAVO permette sia di monitorare quanto movimento di dati stanno facendo le app attive sul cellulare, sia di ottimizzare questo processo, riducendo quindi l'utilizzo dei dati a disposizione del nostro piano tariffario.
Il simpatico video in basso fa capire facilmente l'utilità di questa applicazione, in una situazione reale.


Il fatto che il gigante Facebook voglia investire una tale cifra, si parla di un investimento compreso tra i 100 ed i 200 Milioni di $, testimonia come dalle parti di Palo Alto non vogliano più scherzare per quel che riguarda l'ottimizzazione della propria App, di quelle delle aziende collegate, tra cui Instagram, e in generale per rendere sempre più integrato col mondo "mobile" tutto l'ecosistema di Facebook.
Non va inoltre dimenticato che questa tecnologia possa essere un mattoncino importante nel progetto Internet.org, a cui Facebook aderisce insieme a Samsung, Nokia ed altri top player del settore web, mirata a fornire l'accesso al web, facilmente ed economicamente, a tutti i popoli del mondo.

mercoledì 9 ottobre 2013

Tutto quello che avreste voluto sapere sulla libertà, e non avete mai osato chiedere


Vi capita, alle volte, di fare "pensieri strani"? Tipo pensare che la democrazia non sia il miglior sistema di governo? Che nelle mani sbagliate può diventare una dittatura? Che forse la prossima volta non andrete a votare, perchè "in fondo sono tutti uguali"?

Beh, non siete i primi nella storia, e non sarete, se Dio vuole, gli ultimi. Fior di filosofi, economisti, scrittori e teologi hanno sviluppato tutta una serie di riflessioni che smontano tutti i dogmi in cui lo stato ci ha abituato a credere: che la democrazia e la libertà coincidano, o che le tasse sia sempre giusto pagarle, o che i confini degli stati debbano rimanere intoccabili, e tanti altri ancora: questo agile libro, attraverso citazioni, aforismi e "qualche riflessione", vi aiuterà a rimettere in discussione tutti i fondamenti dello stato moderno:
ad esempio, per Benjamin Franklin:"la democrazia è come due lupi ed un agnello che mettono ai voti cosa mangiare a colazione, mentre la libertà è un agnello bene armato che contesta il voto"; o per Oscar Wilde la democrazia consiste nel "far bastonare il popolo, dal popolo, per il bene del popolo", e soprattutto, per Henry Louis Mencken, è "l'adorazione degli sciacalli da parte dei somari".

Il Micropensiero Libertario è una miniera d'oro di geniali intuizioni, da Sant'Agostino a Maffeo Pantaleoni, da Gaetano Salvemini a Vilfredo Pareto, per non parlare di Lao Tzu, che 500 anni prima di Cristo, aveva già individuato i mali della politica, e li aveva riassunti con la mirabile capacità di sintesi che hanno i maestri del pensiero cinesi, o Marshall McLuhan, uno degli autori più citati da gente che non l'ha capito (dopo Orwell, ca va sans dire), a Frederic Bastiat, autore dell'impagabile massima "Lo stato è la grande illusione secondo cui tutti cercano di vivere alle spalle di tutti gli altri".
Per arrivare, ovviamente, al mitico Leonardo Facco, editore e giornalista grazie al quale molti di questi autori sono stati conosciuti in Italia, e autore a sua volta di alcune impagabili perle, ad esempio "Lo stato siamo noi? Se lo stato fossi io non mi tasserei al 70%, non darei i miei soldi in gestione a ladri e incapaci, non dichiarerei guerra a nessuno"

Un libro incredibilmente piacevole da leggere, assaporare e meditare, sempre sul filo dell'ironia e del sarcasmo. Non leggerlo è un delitto ;-)